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La vittoria di Lepanto

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Descrizione

Ristampa anastatica de “La vittoria di Lepanto”, una cantica del sacerdote Tommaso Mattei, maestro di retorica nel seminario di Ascoli Piceno.

Il 7 ottobre 1571 nel golfo di Corinto si svolse un violento scontro tra le truppe cristiane e quelle ottomane. Le forze navali cristiane erano riunite in una “Lega Santa“. Tale lega aveva riunito le galee e le imbarcazioni minori della Repubblica di Venezia, della Spagna, del Papa, di Genova e di molti altri esponenti cristiani liberamente intervenuti a sostegno. L’intera flotta era affidata al comando di Don Giovanni d’Austria affiancato da Marcantonio Colonna per omaggio al Papa. Lo scontro si tenne contro quella turca guidata dall’ammiraglio Mehmet Alì Pascià. In uno scenario apocalittico, i turchi contarono 35mila uomini tra morti, feriti e prigionieri. I cristiani nello scontro riuscirono a liberare 15mila forzati imbarcati come rematori nelle stive avversarie.

Secondo molti storici la sconfitta segnò l’inizio del declino della potenza navale ottomana nel Mediterraneo. Un declino che scongiurò il loro arrivo nel cuore del vecchio continente. Quella di Lepanto fu la prima vittoria delle forze cattoliche occidentali sui turchi, protagonisti ai tempi di un forte movimento espansionistico verso nord. I cristiani naturalmente attribuirono la loro vittoria soprattutto alla protezione della Vergine Maria, tanto che nell’anniversario della battaglia fu fissata la festa della Madonna del Rosario.

Molti sono i riferimenti della tradizione picena alla Battaglia di Lepanto. Tra questi uno dei principali è l’omaggio agli abitanti di Spelonga, piccola frazione di Arquata del Tronto che parteciparono. I partecipanti tornarono con un vessillo ottomano ancora sporco di sangue. Come furono ingaggiati, rimane ancora un mistero per mancanza di fonti scritte. Sicuramente la carestia che imperversava nelle zone interne appenniniche, unita a scambi commerciali con la costa, portarono al reclutamento di giovani valorosi. Ad Ascoli in quegli anni è documentata la presenza di Margherita d’Austria e del nipote di Don Giovanni d’Austria.

Oltre alla Festa Bella che celebra da anni il ricordo della battaglia, nel 1871 fu pubblicata (in occasione dei 300 anni) una cantica che narra le gesta del terribile scontro. L’opera fu scritta da Don Tommaso Mattei, Rettore del Ritiro Ecclesiastico e maestro di rettorica nel seminario di Ascoli Piceno. Originario di Favalanciata era molto legato alla terra di Spelonga. Il suo omaggio fu celebrare la vittoria con una cantica ritrovata in unico esemplare nella Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno.

L’opera nel 2016 è stata recuperata e ripubblicata da un suo discendente e da FAS Editore in quantità limitare e già esaurite. Sempre nel capoluogo piceno Gianni Brandozzi custodisce nella sua collezione storica l’antica cartografia originale di Lepanto, la mappa Francesco Valegio 1572.

Nel libro è stata inserita una breve biografia dell’autore.

Editore: Fas Editore
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 1 gennaio 2017
Pagine: 96 p.